27 GIUGNO 2010-UN RUNDAGIO TENTERA' L'IMPRESA?
Inviato: 04/06/2010, 17:30
27 GIUGNO 2010. Ultima domenica del mese di giugno. Un giorno qualunque per molti. Forse un giorno storico per i Rundagi.
Non sto né scherzando né facendo ironia sciocca. Dico sul serio. Si perché ieri ho saputo che un Rundagio la scorsa domenica si è allenato su per salite lunghe, molto lunghe. Del nostro non rivelerò il nome per discrezione e perché la faccenda è troppo importante. Con Lui avevamo parlato della Pistoia-Abetone in occasione dell'ultima cena, dicendoci che avremmo voluto farla davvero. Da lì è passato un bel po' tempo. Guai fisici, impegni ed altro credevo ci avessero distratto entrambi da quel mito. Mi sbagliavo. Avevano distolto solo me, al punto da pensare ad un ipotetico San Marcello, traguardo per me più verosimile.
E allora dico: "la vuole fare davvero?" Se così fosse sarebbe incredibile. Quella gara è ritenuta durissima, impossibile, per chiunque, e Lui invece la pensa come una gara da fare, tutto qui. Semplice, eccezionale. Questa è la mia interpretazione. La conquista della vetta sarebbe un'impresa immensa.
In più mi ha costretto ha ripensare al tutto. Se andrà, lo seguirò oppure no? Se si tutti i malanni potrebbero aggravarsi e precipitare. Adesso no lo so. Però so che tutto questo ha il profumo della speranza, e forse questo profumo è più forte per noi, tanto più giovani, con meno strada nelle gambe, ma tanto più entusiasti.
Lemmi Michele
Non sto né scherzando né facendo ironia sciocca. Dico sul serio. Si perché ieri ho saputo che un Rundagio la scorsa domenica si è allenato su per salite lunghe, molto lunghe. Del nostro non rivelerò il nome per discrezione e perché la faccenda è troppo importante. Con Lui avevamo parlato della Pistoia-Abetone in occasione dell'ultima cena, dicendoci che avremmo voluto farla davvero. Da lì è passato un bel po' tempo. Guai fisici, impegni ed altro credevo ci avessero distratto entrambi da quel mito. Mi sbagliavo. Avevano distolto solo me, al punto da pensare ad un ipotetico San Marcello, traguardo per me più verosimile.
E allora dico: "la vuole fare davvero?" Se così fosse sarebbe incredibile. Quella gara è ritenuta durissima, impossibile, per chiunque, e Lui invece la pensa come una gara da fare, tutto qui. Semplice, eccezionale. Questa è la mia interpretazione. La conquista della vetta sarebbe un'impresa immensa.
In più mi ha costretto ha ripensare al tutto. Se andrà, lo seguirò oppure no? Se si tutti i malanni potrebbero aggravarsi e precipitare. Adesso no lo so. Però so che tutto questo ha il profumo della speranza, e forse questo profumo è più forte per noi, tanto più giovani, con meno strada nelle gambe, ma tanto più entusiasti.
Lemmi Michele